di Enrico Biagioli
La nascita dello scautismo cattolico in Umbria ebbe un prologo molto interessante, infatti nacquero due gruppi scout con tendenze prettamente cattoliche, circa un anno prima della nascita ufficiale dell’A.S.C.I. (Associazione Scautistica Cattolica Italiana) che avvenne il 16 gennaio 1916.
Il primo a Spoleto dove la rivista “Il Risveglio” del 14 marzo 1915 riporta: «è stato costituito in Spoleto un gruppo “Giovani Esploratori” allo scopo di far servire anche i mezzi e le risorse dello scautismo ad una più completa educazione giovanile, cooperando così efficacemente ad un miglior avvenire della famiglia e della patria. Il gruppo, emanazione del Circolo G. Cattolico è autonomo, pronto però non solo ad aderire ma a mettersi alla dipendenza della direzione del Corpo Nazionale, non appena venga loro riconosciuto il diritto alla libertà religiosa sull’esempio dei Boy-Scouts d’Inghilterra. Il gruppo autonomo Giovani Esploratori intende coordinare ogni suo atto allo spirito ed ai fini del Corpo Nazionale». La nascita di questo gruppo si deve a don Domenico Ettorre che, intuisce subito che il movimento scout sta proponendo, attraverso l’esaltazione e la diffusione, i valori di fratellanza universale e di amore verso il prossimo, e resosi conto dell’enorme attrattiva che suscita presso i giovani, precorrendo i tempi, fonda un gruppo autonomo di esploratori.
Ben presto, con la nascita del gruppo CNGEI laico iniziano le prime schermaglie con il gruppo cattolico e Don Ettorre per superare le difficoltà, che il suo gruppo incontra, si rivolge alla Segreteria di Stato con lettera del 30 aprile 1915 (Archivio Segreto del Vaticano anno 1915, rubrica 20, fascicolo 10, ff 94-96) chiedendo un aiuto economico .«[…] E’ una battaglia a forze impari, perché gli avversari dispongono di grandi mezzi. Ora per esempio essi hanno potuto vestire, quasi gratuitamente, tutte le loro squadre, mentre noi ci troviamo nell’assoluta impossibilità di provvedere alla spesa di prelevazione delle monture che poi i nostri giovani vorrebbero pagare ratealmente. Facciamo appello all’Eminenza vostra, perché non manchi di concorrere con qualsiasi offerta a metterci in grado di fare un po’ di bene». La risposta, fu negativa, era evidente che la Chiesa non poteva ne voleva interferire, in quanto in seno alla S.G.C.I. (Società della Gioventù Cattolica Italiana) già si stava valutando e maturando l’ipotesi di fondare una associazione autonoma di esploratori cattolici.
Il secondo a Gubbio dove don Bosone Rossi seguendo le orme dell’amico don Ettorre si tuffa anche egli in quest’avventura e nel luglio 1915 fonda un gruppo di esploratori cattolici con la piena approvazione della SGCI (da un articolo dello stesso don Bosone su la rivista “L’Ingino” del 06 febbraio 1916). Dei primi mesi di vita del gruppo si sa ben poco, in ogni caso il 02 aprile 1916, la rivista “L’Ingino” riporta che: «per iniziativa del Circolo Silvio Pellico, si è costituito il gruppo dei Giovani Esploratori che aderisce alla A.S.C.I., ne adotta il programma, le uniformi e i distintivi, e che il 25 aprile avverrà l’inaugurazione del Gruppo con una sfilata per le vie della città».
Con l’imminente entrata in guerra dell’Italia, i gruppi scout del CNGEI assumono un’importanza di rilevanza nazionale, i giornali li appoggiano con frequenti e patriottici articoli, e le autorità cittadine fanno a gara nel dare sussidi e nel fornire personale tecnico per l’istruzione dei ragazzi. Di conseguenza i due gruppi cattolici umbri diminuiscono la loro attrattiva, e a causa delle difficoltà che incontrano per trovare adulti a sostituire i due sacerdoti partiti per il fronte come cappellani militari, e venuti a mancare gli unici trascinatori, chiudono.
(continua…)
Foto Centro documentazione Agesci
