La lectio divina del Cardinal Angelo Bagnasco nel Duomo di San Rufino ha aperto i lavori del Convegno Nazionale del Centenario dello scautismo cattolico ad Assisi.
Davanti a quasi 300 capi (quadri, incaricati di settore, responsabili di zona e responsabili regionali) il Cardinale ha definito l’Agesci “patrimonio da non disperdere” ricordando a ciascun capo che porsi le più profonde domande alla radice del cuore umano è il migliore antidoto alla cultura della distrazione. “Più del come ci deve interessare il perchè della nostra vita“. A proposito di domande: “‘Chi sono io?’ è quella preliminare, per chiedersi poi ‘Dio, dove sei?’“. Una chiara metafora scout: “Sono domande che servono ad orientarci, proprio come una bussola o le stelle del cielo“. In chiusura: “La fede è incontro di persone e non di filosofie, incontro che scalda il cuore e la vita“.
Presente anche il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, che ha ringraziato i capi presenti per il coraggio e la testimonianza del loro servizio – “non vi siete fatti spaventare dal freddo” – ricordando al tempo stesso il legame di accoglienza da sempre patrimonio della città di San Francesco e rivolgendo un pensiero alle popolazioni colpite dal sisma e dalla slavina di Rigopiano: “Dio vuole le mani dell’uomo – ha aggiunto il sindaco – grazie a voi capi che educate con quello che siete“.
I lavori sono proseguiti dopo cena con la tavola rotonda “Essere cattolici nella società ed educatori nella Chiesa nazionale e locale” con relatori Mons. Antonio Napolioni, Dott.ssa Serena Noceti, Prof. Silvano Petrosino, introdotta dal saluto del Capo Scout Ferri Cormio e della Capo Guida Donatella Mela. “Non si tratta di un convegno celebrativo – hanno detto Capo Scout e Capo Guida – ci siamo chiesti se era giusto convocare i capi in questo momento difficile per l’Italia, la risposta ce l’ha data il sindaco di Assisi. Inauguriamo un nuovo cammino sulle gambe delle Zone per portare la nostra azione educativa più vicini ai territori“. Tra gli interventi, molto apprezzate le provocazioni del Prof. Petrosino, i richiami al ruolo dei laici all’interno della Chiesa dopo il Concilio Vaticano II (anche grazie alla spinta dello scoutismo) della Dott.ssa Mela e la citazione di Don Giorgio Basadonna fatta da Don Antonio Napolioni: “Lo scautismo è un dono di Dio per la società“.